giovedì 9 settembre 2010

PRECARIATO.........E .... BENITO MUSSOLINI.



UNA VECCHIA NOTA CHE PARLA DI Competitività e solidarietà:

Destra e Sinistra (ultima stesura di mercoledì 15 febbraio 2006)
pubblicata da Nino La Rosa il giorno giovedì 9 settembre 2010

Sembra che, sul piano dei comportamenti sociali, uno dei problemi di oggi sia scegliere fra competitività o solidarietà.

Esaminando la realtà si deduce che sia sul piano economico sia sul piano politico-sociale la scelta non possa fare a meno di cadere sulla solidarietà.
Perché?
Perché laddove si parla di competizione si parla di legge del più forte, nella quale c’ é uno che vince ed altri che perdono.
E, in economia, chi perde, perde danaro e fallisce.
E quando uno fallisce, chiude e lascia sul lastrico le famiglie dei dipendenti, che diventano disoccupati, e dei soci, che ci rimettono il capitale finanziario investito.
La sconfitta non crea ricchezza ma la distrugge.
La solidarietà, invece, é l’ opposto.
Il più forte aiuta il più debole a superare le difficoltà e gli ostacoli.

E, in economia, questo vuol dire cooperazione nel conseguimento di obiettivi di carattere sociale in quanto non ci sono sconfitti che, avendo perduto, falliscono e devono chiudere e non ci sono nuovi disoccupati, abbandonati al loro destino.

Solidarietà vuol dire sinergismo e, quindi, crescita ed espansione.
Vuol dire aumento dell’ occupazione e della ricchezza.
Il che non vuol dire sopravvivenza a tutti i costi dell’ inutile e dell’ obsoleto.

Vuol dire ricerca dell’ efficienza (attitudine a soddisfare le motivazioni interne ed esterne,differente da efficacia, attitudine a perseguire uno scopo,quale che sia la via) e, quindi, cambiamento.

La competitività, invece, una volta avvenuta la selezione, ricerca il mantenimento e la conservazione della condizione acquisita.
Ecco, quindi, le posizioni antitetiche: conservatorismo e progressismo.
Il conservatorismo è tipico delle forze di destra, il progressismo, invece, delle forze di sinistra.
Così accade nei paesi di vecchia democrazia.

In Italia c’ é ancora un pò di confusione, perché alle masse non è possibile distinguere fra le caratteristiche della destra e quelle della sinistra, che non sono chiare, soprattutto perché si dicono di destra forze che per gli obiettivi che perseguono in campo economico-sociale dovrebbero essere qualificate di sinistra.

La confusione deriva dalla svolta data a quella che doveva essere la rivoluzione sociale di inizio secolo dai sostenitori di BENITO MUSSOLINI .




Se quegli uomini che si dicono simpatizzanti della Destra nazionale non ritornano alle vere loro origini e non ritrovano le loro radici (il Socialismo), la confusione continuerà ancora.
E la democrazia italiana sarà sempre debole e incompiuta, debole perché incompiuta.
La vera destra in Italia è l’ anima liberista di Forza Italia, rappresentata da Martino e Tremonti in Economia e da Berlusconi in Politica e, soprattutto, nella Finanza.
Alleanza nazionale e Movimento Sociale hanno un’ anima di sinistra, mascherata dalla propaganda che li vuole sostenitori di legge, ordine e disciplina.

Quando avranno fatto autocritica e soprattutto quando avranno fatto pubblica abiura degli aspetti più nefasti e deleteri del conformismo verso quei capetti che rappresentavano il potere e che condussero verso la perdizione BENITO MUSSOLINI e la Nazione, aspetti che sono proprio la manifestazione superficiale e negativa del Fascismo, allora sì che in Italia si potrà parlare di democrazia compiuta.

Perché allora ciascuna forza politica occuperà lo spazio che le spetta e ognuno saprà a chi ispirarsi.Le parole saranno chiare e i programmi coerenti perché nessuno potrà più razzolare nel campo altrui.

(L' autore consiglia di leggere sopratutto le ultime 18 righe. Profetiche?
Tenuto conto che sicuramente furono scritte prima del 15 febbraio 2006, oggi lo possono essere considerate.....
)


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