lunedì 24 gennaio 2011

di ALDO BUSI.

Un suggerimento a Marina Berlusconi

pubblicata da Marcella Gritti
25 gennaio 2011
alle ore 7.51

Non capisco perché Marina Berlusconi si sia scagliata contro Saviano (ormai talmente Saviano e basta, una marca o un logo come Pavesini o Toblerone, che nemmeno ricordo più il nome di battesimo) perché a Genova ha dedicato la sua laurea in giurisprudenza honoris causa ai magistrati Ilda Boccassini, Pietro Forno, Antonio Sangermano che indagano sul premier Silvio Berlusconi per concussione e per sfruttamento della prostituzione, minorile e no (pretesto aberrante, quest’ultimo capo d’imputazione:
mi ricorda Al Capone, un mafioso pluriomicida, che riuscirono a mettere al fresco - e di fatto a esautorare dal mondo del crimine - per una faccenduola di tasse evase).

La risposta di Saviano alla signora non si è fatta attendere: “le fa orrore che parlando di Diritto si difenda un magistrato”.

Ora, a nessuno verrebbe in mente di contestare Marina Berlusconi (di fatto l’editore di Saviano) per essere, scontatamente, filo-governativa: perché lei contesta qualcuno che filo-governativo non è?
Come si permette?
Il conflitto d’interessi l’ha creato suo padre scendendo in politica, mica Saviano, anzi, mica noi, che prima ancora di essere autori Mondadori siamo dei semplici cittadini e vogliamo mantenere il diritto di dire la nostra sui fatti della politica e del Paese che le piaccia o no.

Saviano e io, e cento altri, di editori ne troviamo quanti ne vogliamo, ma l’editore Marina Berlusconi su quanti Saviano e quanti Busi può contare se ci perde? A me pare che ogni dichiarazione di Marina Berlusconi - che dimentica che Silvio Berlusconi prima di essere il padre di cinque figli è il Primo Ministro di sessanta e passa milioni di italiani - svuoti di senso, e di futuro imprenditoriale, la Mondadori, che secondo me dovrebbe poter andare avanti anche una volta che Berlusconi è fuori dalla politica (che ne ha dopato al rialzo tutti gli interessi economici, inutile sottolinearlo) e magari restando nelle mani dello stesso attuale proprietario.

Suggerisco quindi all’imprenditrice Marina Berlusconi di darsi una calmata ideologica da figlia del proprio e solo suo papà facendo come segue: a Segrate, chiami a raccolta tutti i “suoi” autori in un simposio aperto alla stampa e alle televisioni e chieda loro cosa pensano del Primo Ministro e, innanzitutto, quanto sono contenti di avere per referente editoriale un imprenditore della carta stampata che, guarda caso, è anche per l’appunto Primo Ministro.

È ora di dare un taglio definitivo al maledetto tormentone indotto dalla malafede altrui:
basta col dire che se sei contro il governo da Berlusconi presieduto saresti allo stesso tempo contro l’editore che ti pubblica, cioè un doppiogiochista e uno che sputa nel piatto in cui mangia, una contraddizione vivente, allorché la vera e unica contraddizione vivente è un imprenditore, oltretutto dell’informazione, che è anche Primo Ministro.
Ne sentirebbe delle belle, Marina Berlusconi, e tanto per cominciare che da quel piatto mangiano infinitamente di più i Berlusconi che noi tutti messi assieme, e almeno da me una sacrosanta frase fatta: che è lui - per non dire ormai lui e lei: già “scesa in campo”?
- a tenere il piede in due scarpe, non io.

Aldo Busi

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